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Chiusura del Sinodo dei Vescovi

Una chiesa sinodale in missione

30 Ottobre 2023

Domenica 29 ottobre, con la celebrazione della Santa Messa presieduta da Papa Francesco, si è conclusa la prima sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, aperta lo scorso 4 ottobre.

“Per la comune grazia del Battesimo - si legge nella Relazione di sintesi - abbiamo potuto vivere insieme con un cuore solo e un’anima sola, pur nella diversità delle provenienze, lingue e culture. Come un coro abbiamo cercato di cantare nella varietà delle voci e nell’unità degli animi. Lo Spirito Santo ci ha dato di sperimentare l’armonia che Lui solo sa generare: essa è un dono e una testimonianza in un mondo lacerato e diviso”.
Per quattro settimane vescovi, presbiteri, diaconi, religiosi e laici hanno dialogato e si sono confrontati sui tanti temi dell’oggi, camminando “insieme come battezzati, nella diversità dei carismi, delle vocazioni, dei ministeri”.
Il documento finale, che vuole essere non un punto d’arrivo, quanto un punto di partenza verso la fase conclusiva del Sinodo (programmata per il mese di ottobre 2024), è strutturato in tre parti: Il volto della Chiesa sinodale; Tutti discepoli, tutti missionari; Tessere legami, costruire comunità.

Tra le tematiche affrontate nella prima parte, grande spazio viene dedicato al significato della sinodalità, in una chiesa che vuole aprirsi all’ascolto di tutti, valorizzando le diversità e coinvolgendo attivamente tutti i fedeli. Il tema dei poveri è affrontato ad ampio spettro, includendo non sono le persone in evidenti difficoltà economiche, ma anche i migranti, le minoranze, i lavoratori sfruttati, i vulnerabili, gli indigeni, le donne vittime della tratta, i “nuovi poveri” frutto delle guerre, del terrorismo, dei cambiamenti climatici, dei governi corrotti. Per tutti questi sofferenti, la Chiesa è chiamata ad impegnarsi in prima persona nella denuncia e nel sostegno attivo senza alcuna discriminazione o esclusione di nessuno. 

Nella seconda parte del documento, “Tutti discepoli, tutti missionari”, si sottolinea con forza l’uguaglianza di tutti i fedeli all’interno della Chiesa: “Laici e laiche, consacrate e consacrati, e ministri ordinati hanno pari dignità” (8 b), perciò si pone l’obiettivo di valorizzare e far emergere i diversi carismi di ogni singolo, laico o ordinato che sia.
Una menzione a parte viene fatta per il ruolo delle donne all’interno della Chiesa (9): ad esempio, l’ipotesi del diaconato femminile è il tema che ha raccolto il maggior numero di voti negativi nell’assemblea sinodale (vedi Risultati delle votazioni https://www.vaticannews.va/content/dam/vaticannews/documenti/2023/sinodo-risultati-delle-votazioni.pdf ); ma i padri e le madri sinodali si sono proposti di continuare nel discernimento utilizzando i risultati delle commissioni appositamente create dal Papa e le ricerche finora effettuate. Si conferma però la necessità di coinvolgere le donne nei processi decisionali, di combattere le forme di discriminazione sul lavoro, anche nelle istituzioni ecclesiastiche, di promuovere un linguaggio inclusivo nei testi liturgici e nei documenti della chiesa.
Altri temi di questa sezione (diaconato, celibato, ruolo dei vescovi, casi di abusi), continueranno ad essere approfonditi nel prossimo futuro.

Nella terza e ultima parte del documento, “Tessere legami, costruire comunità”, l’attenzione viene centrata su tutte quelle dinamiche che fanno sentire le persone discriminate dalla Chiesa attuale: situazione matrimoniale, identità di genere, orientamento sessuale sono temi che vanno innanzitutto ascoltati, e non semplicemente giudicati.
Nel paragrafo 17, “Missionari nell’ambiente digitale”, anche il web diventa terra di missione: la cultura digitale è oggi “una dimensione cruciale della testimonianza della Chiesa nella cultura contemporanea, per questo riveste un significato particolare in una Chiesa sinodale” (17 b).

La Relazione si conclude con uno sguardo al futuro: “«A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio, o con quale parabola possiamo descriverlo?». Questa domanda del Signore illumina il lavoro che ora ci aspetta. Non si tratta di disperdersi su molti fronti, inseguendo una logica efficientistica e procedurale. Si tratta piuttosto di cogliere, tra le molte parole e proposte di questa Relazione, ciò che si presenta come un seme piccolo, ma carico di futuro, e immaginare come consegnarlo alla terra che lo farà maturare per la vita di molti”.

Scarica il testo completo della Relazione di sintesi (pdf)

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Papa Francesco
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