Con la celebrazione della S. Messa presieduta dal card. Baldassare Reina, Vicario generale per la diocesi di Roma, venerdì 24 gennaio si è aperto il Giubileo del Mondo della Comunicazione, che ha visto partecipare tutte le figure professionali del mondo della comunicazione: non solo giornalisti, operatori dei media e direttori di testata, ma anche videomaker, copywriter, social media manager, tecnici audio e video, tipografi e informatici.
Papa Francesco ha dedicato molti contenuti a questo Giubileo, segno dell’importanza che l’argomento suscita in lui e nella Chiesa di oggi. Nel suo Messaggio per la 59° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, il Santo Padre sottolinea la necessità di mettere al centro della comunicazione la “responsabilità collettiva e personale verso il prossimo”, in un mondo “segnato dalla disinformazione e dalla polarizzazione”, al fine di generare speranza, e non paura e disperazione in chi legge.
Sabato 25, nell’Aula Paolo VI, durante l’incontro con gli addetti del mondo della comunicazione, il Pontefice ha sottolineato l’importanza dell’incontro con l’altro: “Comunicare è uscire un po’ da se stessi per dare del mio all’altro. E la comunicazione non solo è l’uscita, ma anche l’incontro con l’altro. Saper comunicare è una grande saggezza, una grande saggezza!”.
Nel discorso consegnato, dopo aver ricordato gli operatori che mettono a rischio la propria vita per cercare di raccontare la verità, ha sottolineato l’importanza di una informazione “libera, responsabile e corretta”, precisando che quella del giornalista non è una semplice professione, ma “una vocazione, una missione”, destinata a infondere speranza con toni miti, senza violenza.
L’intervento del Papa è stato preceduto da un incontro culturale moderato da Mario Calabresi, giornalista e scrittore italiano, che prima di dare la parola agli ospiti, ha condiviso alcune domande con il pubblico - di fatto suoi colleghi: “Si può ancora comunicare la speranza e con speranza? Che tipo di informazione facciamo? […] La narrazione del male non può essere l’unica, non può essere il motore dell’informazione. Anche nel male possiamo e dobbiamo vedere il bene, ma forse siamo diventati incapaci di coglierlo. Raccontare solo il male ci toglie la speranza, invece dobbiamo essere artefici di cambiamento: chi legge, deve poter trovare la parte migliore di se stesso”.
La parola è poi passata a Maria Ressa, giornalista filippina naturalizzata statunitense, insignita del premio Nobel per la pace 2021 per i suoi sforzi a salvaguardia della libertà di espressione. Nel suo intervento ha ricordato gli arresti e le condanne subiti per aver denunciato l’operato del presidente filippino Rodrigo Duterte nell’ambito della sua “guerra alla droga”, ma ha saputo ben comunicare la sua tenacia e la voglia di andare avanti, perché “il dolore di uno è il dolore di tutti”, e non si può tacere davanti alla verità. La fondatrice di Rappler (sito web di informazione) non ha avuto mezzi termini per scagliarsi contro le società Big Tech che hanno trasformato i social media “da uno strumento di connessione ad un’arma di ingegneria comportamentale di massa”: “Queste piattaforme non sono tecnologie neutrali; sono sistemi sofisticati progettati per sfruttare le nostre più profonde vulnerabilità psicologiche. Monetizzano la nostra indignazione e il nostro odio; amplificano le nostre divisioni; ed erodono sistematicamente la nostra capacità di pensiero sfumato, la nostra capacità di empatia”.
A seguire è stata la volta di Colum McCann, scrittore statunitense di origini irlandesi, autori di molti best seller mondiali, che si è soffermato sul potere delle storie: “Quando smettiamo di ascoltare la storia dell’altro, tutto ciò che c’è di male può succedere: raccontare storie - e ascoltare storie - è per noi della comunicazione una chiamata ad agire”. Ma come si ascolta l’altro? “Non ci dobbiamo né amare, né piacere gli uni gli altri: ci dobbiamo capire”, dobbiamo essere “pellegrini della riparazione” in un mondo dilaniato, ferito e lacerato dall’odio.
Il Giubileo del Mondo della Comunicazione si è idealmente concluso il 26 gennaio, nella Domenica della Parola di Dio.
Per approfondire leggi:
Testo completo di “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori”, Messaggio per la LIX Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali
Ai Giornalisti e Comunicatori partecipanti al Giubileo della Comunicazione: Italiano - English - Español