La grande croce sul piazzale della Verna si staglia sulla valle sottostante e, in un certo senso, sul mondo. In questa Quaresima 2024, anno nel quale ricordiamo le stimmate di San Francesco, la guardo con voi, per chiederci quali chiavi essa ci offre per celebrare oggi la Pasqua del Signore.
Quale chiave ci dà la croce per attraversare questo tempo segnato dalla “mentalità di guerra”? Cosa suscita in noi? Lo stiamo solo subendo? Come possiamo far risuonare ancora oggi il saluto del Risorto: “Pace a voi!” che san Francesco fa suo con “Il Signore vi dia pace”?
Quale chiave ci dà la croce per guardare con occhi aperti la scandalosa realtà di miseria e di impoverimento di tanti, accanto all’arricchimento di pochi? Un effetto di ciò è anche la situazione di tanti migranti, mai così numerosi nella storia. Da che parte stiamo?
Quale chiave ci dà la croce per leggere la realtà di persecuzione di tanti cristiani, oggi più numerosi di quelli della Chiesa antica? Ci ricordiamo che rischiare la vita per il Signore fa semplicemente parte del discepolato cristiano?
Quale chiave ci dà la croce per discernere le speranze e le fatiche del nostro cammino di Chiesa, di vita religiosa e anche nella nostra Famiglia? Pensiamo, per esempio, alle realtà di diminuzione e di debolezza che oggi viviamo in diverse parti del mondo. È solo un problema da subire o anche un passaggio pasquale per nuovi modi di essere oggi discepoli e discepole di Gesù?
Quale chiave ci porge la croce per ascoltare il grido della nostra casa comune, con i segni più che inquietanti che abbiamo davanti agli occhi? Lo vogliamo negare fermandoci come tanti al sospetto di “ideologia ecologista”, o possiamo scegliere una lettura sapiente dei segni dei tempi per agire di conseguenza?
In questi e in tanti altri segni che viviamo, oggi più che mai è forte la parola di Paolo: «Tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto» (cfr. Rom 8,22).
Non ci paralizzi la complessità di questo travaglio! L’ombra e la luce della grande croce della Verna, soprattutto quest’anno, ci aiuti a scrutare un orizzonte più lontano, per leggere alla luce della Pasqua del Signore le doglie di morte e di vita presenti nel mondo.
Non lasciamo cadere queste domande, poniamocele personalmente, nelle nostre fraternità e con i laici con i quali condividiamo il cammino. Buon cammino verso la Pasqua!