Nella chiesa conventuale di Sant’Antonio di Padova a Bistrik, Sarajevo, sabato 26 ottobre si è tenuto un importante incontro di preghiera intitolato “Lo Spirito di Assisi”: ispirato all’iniziativa di San Giovanni Paolo II, che nel 1986 radunò ad Assisi i rappresentanti delle religioni mondiali per pregare insieme per la pace, anche questo incontro ha accolto rappresentanti di diverse comunità religiose, dimostrando che Sarajevo, città dalla lunga storia di multiculturalismo, è davvero una città di pace, dialogo e comprensione interreligiosa.
I francescani, guidati da Fr. Zdravko Dadić, Ministro della Provincia della Santa Croce di Bosnia ed Erzegovina, dai frati del convento di Sant’Antonio a Bistrik e da Fr. Ivan Tučić, responsabile provinciale del Consiglio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, hanno aperto le porte della loro chiesa per questo incontro di preghiera.
Tra gli ospiti illustri erano presenti l’arcivescovo e metropolita di Vrhbosna, mons. Tomo Vukšić, il nunzio apostolico in Bosnia ed Erzegovina, mons. Francis Assisi Chullikatt, il Ministro generale dell’OFM, Fr. Massimo Fusarelli, e i rappresentanti di diverse comunità religiose: la Comunità Ebraica (sig. Igor Kožemjakin, hazan della Comunità Ebraica di Sarajevo), la Comunità Islamica (Nedžad ef. Grabus, mufti di Sarajevo), l’Alleanza Evangelica Protestante (pastore Tomislav Dobutović), l’Associazione Bahá'í (sig. Laurent Mesbah), l’Organizzazione Sathya Sai (sig.ra Dunja Mašić) e la Società Internazionale per la Coscienza di Krishna (sig. Darko Ostojić).
Fr. Ivan ha dato il benvenuto ai rappresentanti delle comunità religiose, oltre che ai rappresentanti della vita sociale, politica e culturale del nostro Paese. Nel suo discorso, ha sottolineato come le guerre in Medio Oriente e in Ucraina, insieme ai conflitti su molti campi di battaglia dimenticati in tutto il mondo, rappresentino profonde sconfitte per l’umanità e per i credenti di fronte al male. Ha descritto questo incontro interreligioso in Bosnia ed Erzegovina come un atto di responsabilità e un invito a tutti i fedeli a pregare e a impegnarsi attivamente per la pace e la comprensione. Ha rivolto un saluto speciale a Fr. Massimo Fusarelli, ringraziandolo per la sua presenza e invitandolo a rivolgere un saluto ai presenti. Fr. Massimo ha sottolineato che la preghiera per la pace è una vocazione fondamentale per ogni uomo, e in modo speciale per noi francescani, sull’esempio di San Francesco d’Assisi.
È seguito poi l’intervento di Fr. Zdravko, che ha sottolineato l’importanza della pace nel mondo di oggi. Ha ricordato come i francescani bosniaci, subito dopo la guerra in Bosnia ed Erzegovina, abbiano riconosciuto il valore di questo incontro e abbiano iniziato a organizzare “Lo Spirito di Assisi” a Sarajevo. Ha anche esortato i presenti a considerare la pace come la più grande benedizione di Dio, sottolineando che pace e giustizia sono inseparabili ed evidenziando l’importanza di promuovere una “pedagogia della pace” basata sull’amore per la vita e il rispetto reciproco. Ha invitato tutti i presenti a diventare “educatori della pace” e a lottare per la giustizia e la pace nel mondo. Ha concluso esprimendo la speranza che i loro sforzi possano portare pace e benedizioni a tutta l’umanità, invitando tutti a non stancarsi mai di testimoniare e promuovere la pace.
A seguire, mons. Tomo Vukšić si è rivolto ai presenti sottolineando l’importanza dell’amore e della comunione. Ha fatto anche riferimento alla tradizionale peregrinazione di preghiera per la Patria, tenutasi in occasione del 600° anniversario della nascita della regina Caterina. Ha evidenziato come la complessità della Chiesa e delle società umane possa essere paragonata al corpo umano, composto da molti diversi elementi, ognuno dei quali ha responsabilità nei confronti degli altri. L’amore, come fondamento della morale cristiana, invita tutte le persone ad astenersi dall’odio e dai conflitti e a tornare al dialogo e al rispetto reciproco. Ha esortato i presenti a costruire la pace e a proteggere la dignità di tutti, sottolineando che il vero amore implica donare se stessi agli altri.
A seguire, ci sono stati discorsi e preghiere da parte degli altri rappresentanti delle comunità religiose.
Il convento francescano di Sant’Antonio a Bistrik ha dimostrato ancora una volta di essere un luogo che promuove comprensione reciproca, pace e solidarietà, riflettendo lo spirito di Assisi e ricordando che Sarajevo dovrebbe essere una città di convivenza, speranza e amicizia tra persone di diverse fedi. In una città che è stata spesso crocevia di fedi e culture diverse, il convento è un rifugio di pace e un simbolo dell’impegno francescano per l’unità, offrendo un esempio di coesistenza e comprensione nella società.
L’incontro di preghiera è stato arricchito dai canti del coro dei seminaristi della Facoltà Teologica Francescana di Sarajevo, dall’ensemble vocale “Magnificat” dell’Accademia di Musica di Sarajevo e dal coro della Comunità Islamica.
Fr. Šimo Ivelj
Testo della preghiera recitata mons. Tomo Vukšić:
Signore, Tu sei fonte di pace e fondamento di fraternità tra gli uomini.
Possa il Tuo Spirito Santo illuminarci e guidarci
affinché ovunque regni l’amore al posto dell’odio,
la comprensione al posto della sfiducia,
e la sensibilità per i bisogni degli altri al posto dell’egoismo.
Fa’ che ogni giorno diventiamo costruttori di pace sempre migliori.
Ricordaci che la vera fonte di una pace giusta e duratura tra gli uomini è la pace con Te,
la pace in un cuore e una coscienza puri.
Amen!