Con la celebrazione dell’Eucarestia nella basilica di Santa Maria degli Angeli, il 1° agosto si è aperto ufficialmente il Perdono di Assisi, che permetterà di lucrare l’indulgenza plenaria fino alla mezzanotte del 2 agosto in tutte le chiese parrocchiali e francescane del mondo.
Fr. Massimo Fusarelli, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, nell’omelia si è soffermato sul legame tra la Vergine Maria, Cristo Crocifisso e la misericordia del Padre, ricordando le parole di San Bonaventura, di cui ricorre quest’anno il 750° anniversario della morte. Proprio il rapporto con il Crocifisso ha segnato la vita di Francesco: “Dall’inizio, nella chiesetta di San Damiano, sino alle Stigmate, di cui celebriamo l’Ottavo Centenario. Gesù Crocifisso lo chiama a ricostruire la sua casa, la Chiesa, che andava tutta in rovina. Francesco lo farà con la testimonianza di una vita radicalmente fedele a Lui e al suo Vangelo. Raggiunto dalla parola illuminatrice e dall’amore trasformante di Cristo Crocifisso, comincia a rendersi conto di essere lui, per primo, quella casa da riparare nella quale Gesù vuole essere accolto per abitarvi in permanenza, come ci ricorda Bonaventura”, ha detto il Ministro, che ha proseguito ricordando come il Perdono di Assisi ci chiama “ad un nuovo passo nella conversione permanente e radicale al Signore Gesù, per diventare sua stabile dimora e poter riparare la casa di tante vite e comunità, di tante situazioni e tante persone che vanno in rovina nella Chiesa e nel mondo”.
Fr. Massimo, citando l’enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco, ha fatto riferimento all’esperienza di gioia che si prova nell’essere riconciliati, nel riparare una relazione “in rovina”, nel ricostruire un legame che si è perso.
Subito dopo la celebrazione, il Ministro generale dell’OFM è entrato nella Porziuncola, che accoglierà fedeli e pellegrini, tra cui i giovani e le famiglie della Marcia Francescana che arriveranno nella giornata del 2 agosto. Sempre domani, in serata, nella piazza della Porziuncola si svolgerà lo spettacolo teatrale “Fra’” dell’attore romano Giovanni Scifoni, che interpreta il Poverello di Assisi in una chiave personale e contemporanea, gioiosa e riflessiva, che sta raccogliendo molto successo nei teatri d’Italia.
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Come san Francesco chiese ed ottenne l’Indulgenza della Porziuncola
Una notte dell’anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l’altare il Cristo rivestito di luce e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore! Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: “Santissimo Padre, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”.
“Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli disse il Signore –, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”. E Francesco si presentò subito al Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: “Per quanti anni vuoi questa indulgenza?”.
Francesco scattando rispose: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo chiamò: “Come, non vuoi nessun documento?”. E Francesco: “Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”. E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell’Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.
(Da “Il Diploma di Teobaldo”)
Il dono dell’Indulgenza
L’Indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi.
Condizioni per ricevere l’Indulgenza della Porziuncola
(per sé o per i defunti)