Contatti
 Torna alle News

Radio Vaticana intervista il Ministro Generale

19 Gennaio 2023

Radio Vaticana ha intervistato il Ministro Generale, Fr. Massimo Fusarelli. 
L’intervista verrà trasmessa lunedì 23 gennaio alle ore 11.05 per la rubrica “La Finestra del Papa”.

Guarda l'intervista completa:

 

Ucraina 

La prima volta sono stato ad aprile durante la Settimana Santa dal sabato prima delle Palme fino al Sabato Santo ed è stata l'occasione per un momento di preghiera ecumenica e interreligiosa al confine tra Romania e Ucraina.  È stato un momento molto forte perché questa guerra viene anche combattuta con uno sfondo. Mai la religione può giustificare una guerra e quindi lo abbiamo voluto dire forte con questo momento di incontro e di preghiera, ciascuno secondo la propria tradizione. Con questo gruppo ecumenico abbiamo anche visitato alcuni centri profughi e poi ad aprile ho visitato due nostre case. Ho potuto ascoltare alcune storie di chi ha subito violenze, come bambini, adolescenti, donne. L'impatto con le storie mi ha molto toccato. 

La seconda volta sono stato in Ucraina a fine ottobre, per dare un segno ai Frati. 
I nostri conventi non sono stati toccati dalle bombe però i miei fratelli sono toccati dentro e sono devastati dentro, perché hanno parenti e familiari anche nell'esercito, e poi perché ascoltano continuamente persone che vivono la guerra. 

Oggi, sia i frati della chiesa Latina Romana che i Greco cattolici si danno da fare, e accompagnano le persone, le ascoltano e sono andati anche sotto le bombe a portare il cibo agli anziani che non escono più di casa. Hanno aperto i sotterranei dei conventi trasformati in rifugi e noi stessi abbiamo aiutato per creare alcuni di questi rifugi. Ora abbiamo aiutato per dotare i nostri conventi, e anche gli ambienti parrocchiali, di generatori in modo che la gente, soprattutto i bambini, possa rifugiarsi lì, avere il riscaldamento, cucinare qualcosa di caldo mancando l'elettricità. 

Ad ottobre ho potuto vedere tutto questo e la cosa più difficile per me è stata quella di visitare due cimiteri con tanti soldati ucraini tra i 20 e i 25 anni, tutti molto giovani. 
La maggior parte di quelli che io ho visto sono morti nel primo mese di guerra. Questo mi ha dato l'impressione di ragazzi mandati proprio allo sbaraglio. Ho incontrato alcune madri e alcune nonne, mi hanno abbracciato e abbiamo pianto insieme e mi hanno detto tutti, in un modo o nell'altro, “speriamo in Dio e abbiamo fiducia”.

Ho potuto raccogliere le schegge di un popolo forte e radicato e che ha anche nella fede un riferimento. In un centro dove si accolgono bambini e orfani di guerra mi hanno dato dei disegni, stranamente pieni di colori. Luminosi. Tra le storie che porto ancora con me ho visto una vecchina accartocciata nella sua coperta per terra e non aveva niente intorno, un sacchetto di plastica e poi una gabbietta con un piccolo pappagallo che si è portata dietro da un piccolo villaggio. 

Gli operatori mi hanno detto che questo è il suo amico e che questa donna non ha più nessuno e non ha più niente, ma si porta dietro questo uccellino che evidentemente è il suo amico e la consola. Quando lei si è girata mi ha visto e ha fatto un sorriso molto dolente, ma anche molto bello. Questo sorriso di questo volto grinzoso è rimasto dentro di me.

Ottavo Centenario 

Il Centenario Francescano è distribuito in quattro centenari perché ripercorriamo gli ultimi anni della vita di Francesco. Quest'anno 2023 approfondiamo l’approvazione definitiva della Regola e il Natale di Greccio. Nel 2024 ricorderemo gli 800 anni delle stimmate di san Francesco alla Verna, e nel 2025 - con l'anno Santo – tratteremo il tema del Cantico di Frate Sole, Il cantico delle creature e il tema dell'ecologia integrale. Nel 2026, tratteremo certamente il transito di Francesco, la Pasqua e la Morte. 

È un centenario che ripercorre gli ultimi anni di Francesco anni che culminano nelle stimmate e da cui la tensione tra l'ideale primitivo e l'adattamento della crescente fraternità minoritica alla realtà. Francesco stesso ha combattuto e ha vissuto questa tensione, che nell'approvazione definitiva della Regola trova il punto più alto. Quindi vogliamo una memoria degli ultimi anni di Francesco non innocua e non vergognosa.

Carisma Francescano 

Vogliamo approfondire la nostra identità. Vengo dall'Angola, e lì stanno progettando già un cammino ed alcune iniziative per far conoscere meglio San Francesco in questi anni, con i bambini, con le scuole e con i catecumeni che si affacciano alla Fede. 

Sarò la settimana prossima in Brasile e poi in Colombia. Anche in America Latina sta prendendo forma una celebrazione più viva. Abbiamo quindi l'idea di dare la possibilità ad ognuno di conoscere bene San Francesco, a paesi non europei, di poter entrare in dialogo con altre grandi religioni, come induismo, buddismo. 

Francesco è un grande Araldo di pace e aiuta noi, suoi fratelli e suoi figli, a farci oggi e ricucitori di riconciliazione e di pace.  Il nostro Ordine cresce in Africa e in Asia e ci dobbiamo chiedere come loro stanno apportando qualcosa a noi. In queste nuove presenze vogliamo camminare con quelle donne e con quegli uomini per apprendere un colore nuovo del Carisma. Abbiamo bisogno di ascoltare queste realtà e questi fratelli, di imparare da loro e di ripensare il carisma.

 

Categorie
Centenario Francescano Ministro Generale
Potrebbe interessarti anche: