Contatti
 Torna alle News

Commissione Internazionale per la Tutela

Intervista a Fr. Aidan McGrath

07 Marzo 2024

Dal 24 febbraio al 2 marzo la Commissione Internazionale per la Tutela dei minori e degli adulti vulnerabili si è riunita ad Assisi per confrontarsi su quanto fatto finora all’interno dell’Ordine e lanciare le nuove sfide per il futuro.
Abbiamo intervistato Fr. Aidan McGrath, che da anni si occupa della materia.

Quali sono i passi più importanti che la Commissione per la Tutela ha compiuto da quando è stata creata ad oggi?

Da quando è stata istituita, la Commissione si è occupata di diversi temi. Innanzitutto, ha voluto conoscere la realtà di ogni Entità nel mondo e l’approccio di ciascuna alla materia: in alcuni luoghi viene presa sul serio, mentre in altri sembra che non sia considerata una priorità. Abbiamo poi lavorato per individuare gli elementi essenziali da inserire nelle politiche e nelle procedure delle Entità. Infine, abbiamo elaborato una Lettera dell’Ordine sull’abuso di potere.

Quali sono, a tuo avviso, le priorità e le sfide per il prossimo futuro?

Per l’immediato futuro è necessario assicurare che la Tutela sia integrata in tutti i settori della vita dell’Ordine, cioè nella formazione iniziale, nella formazione permanente, nella preparazione al ministero, nell’evangelizzazione, nella vita fraterna.
Bisogna anche evidenziare i rischi che i frati affrontano nella vita quotidiana e nel ministero: renderli più consapevoli della propria vulnerabilità in alcune situazioni, e renderli più consapevoli della vulnerabilità delle persone con cui entreranno in contatto – non solo i bambini, ma anche adulti in situazioni o circostanze che li rendono particolarmente fragili, ad esempio gli anziani, i malati e le persone costrette a cure infermieristiche.

Cosa ci dice oggi Francesco sul tema della Tutela?

Ad Assisi ci siamo presi del tempo per riflettere anche sulla nostra identità di Commissione che opera a nome dei Frati Minori. Più e più volte siamo tornati al nome della nostra fraternità: San Francesco voleva che fossimo chiamati “Frati Minori” o “Fratelli Minori”; quel titolo indica tutto un atteggiamento di minorità, un atteggiamento di solidarietà con i vulnerabili, con i più piccoli della società. Nelle nostre visite ai vari santuari legati a Francesco, abbiamo riflettuto sul suo comportamento e sui suoi atteggiamenti prima della sua conversione e su come ciò potrebbe aver influenzato la sua visione della vita in seguito e come si comportava con gli altri. 
Nell’ultimo Capitolo generale, tutto il discorso sulla Tutela si è svolto nel contesto del nostro essere “fratelli di tutti”: se siamo fratelli di tutti gli altri, allora comportamenti o atteggiamenti abusivi di qualsiasi tipo ci sono del tutto estranei.
Penso che oggi San Francesco ci direbbe di essere poveri e umili, ammettendo i nostri difetti e i nostri fallimenti, e lavorando per creare spazi e ambienti sicuri in cui i più deboli tra i deboli e i più vulnerabili possano condividere la gioia del Vangelo.

Tags
Tutela
Potrebbe interessarti anche: