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Visita del Ministro generale e del Definitore in Francia

Provincia del Beato Giovanni Duns Scoto

01 Luglio 2024

I Fratelli della Provincia del Beato Giovanni Duns Scoto in Francia e Belgio sono stati lieti di accogliere dal 17 al 22 giugno Fr. Massimo Fusarelli, Ministro generale, e Fr. Albert Schmucki, Definitore generale di zona. Una visita animata dal profondo desiderio di incontrare i fratelli e di comprendere meglio le sfide dell’aggiornamento del carisma di San Francesco in Francia.

Dopo essere stati accolti dal Ministro provinciale Fr. Michel Laloux, Fr. Massimo e Fr. Albert hanno potuto partecipare all’incontro del Definitorio a Parigi. È stato loro presentato l’approccio “Resurgence” (Rinascita). “Si tratta di un processo il cui obiettivo iniziale era, di fronte alla crisi demografica, ridefinire la nostra presenza e le nostre missioni entro il 2030. Questo va ben oltre. Scopriamo, nel corso dei mesi, che questo processo ci riporta alle sorgenti delle nostre vocazioni individuali e comunitarie. Ci provoca al rinnovamento missionario in una Francia secolarizzata, risveglia nuove chiamate”, racconta felice Fr. Michel Laloux.

Fr. Massimo ha risposto: «Non vi rassegnate ad una fine inesorabile. Avete sperimentato diversi movimenti missionari, soprattutto in piccole Fraternità in contesti emarginati. Praticate la vita religiosa, non esitate a sperimentare, questo è un patrimonio per l’Ordine. Percepisco in questa dinamica di “Rinascita” una preoccupazione per la fedeltà alla vostra vocazione. E vi rinnovo l’invito al dialogo per discernere insieme veramente ciò che piace al Signore e non cadere in una programmazione strategica».

Tra gli altri punti discussi con il Definitorio della Provincia, la tempesta di abusi che ha scosso la Chiesa di Francia. “Non usciamo indenni da questa catastrofe e siamo eredi di questi tradimenti, ma questo ci invita a pensare a modalità di governo evangeliche; è un’occasione di conversione come ha detto Fr. Massimo”, testimonia Fr. Frédéric-Marie Le Méhauté, Vicario provinciale. I fratelli di Francia e Belgio affermano di aver sentito la vicinanza e il sostegno dell’Ordine in questa importante lotta per la protezione dei minori e il rispetto dell’integrità di ogni persona che circonda i fratelli.

Un’altra sfida per gli anni a venire è il rinnovato interesse di una parte della gioventù cristiana per la figura di Francesco d’Assisi. Il Ministro ha potuto constatare gli sforzi di coerenza, strutturazione e sinergia tra i servizi della Comunicazione provinciale e della Pastorale giovanile e vocazionale. Nella sua valutazione, Fr. Massimo ha incoraggiato i fratelli: “La vostra riflessione e le vostre scelte parlano di apertura, dialogo, confronto con la cultura e la mentalità attuali. Gioite di essere presenti con loro, di essere una materia, un soggetto, un’occasione di interrogazione vocazionale”.

Dopo aver incontrato la comunità dei fratelli a Parigi, la seconda tappa della visita li ha portati a Vézelay (Borgogna) per scoprire la più antica istituzione dell’Ordine in Francia. Fu infatti nel 1217 che il Beato Pacifico e alcuni confratelli si stabilirono in un piccolo eremo, “La Cordelle”, abitato ancora oggi da tre confratelli. Su appello dell’Ordine e sulla scia delle encicliche di Papa Francesco, i frati esplorano, in questo ambiente verde, la dimensione contemplativa cara a San Francesco. E per permettere all’eremo di continuare nei secoli e ai frati di vivere pienamente questa doppia dimensione di contemplazione e accoglienza incondizionata, è stato pensato con tutti i fratelli della Provincia un progetto di rinnovamento. È stato illustrato al Ministro e al Definitore generale alla presenza di tanti volontari impegnati al fianco dei fratelli. Il progetto dovrebbe durare due anni e inizierà quest’estate con gli scavi archeologici.

Dal Centro della Francia, Fr. Massimo e Fr. Albert sono poi partiti per l’Ovest e per la fraternità di Nantes. È una delle tre case (su dieci in totale) che accolgono gli anziani della Provincia. Un viaggio che ha commosso i fratelli che sono stati accolti così: “Sei vecchio, sei malato... ma sei vivo”. Di fronte all’invecchiamento dell’Ordine, particolarmente accentuato in Europa, Fr. Massimo e Fr. Albert, incontrando di volta in volta il Guardiano ma anche la Commissione dei fratelli maggiori della Provincia, hanno potuto ammirare la preoccupazione e lo sforzo compiuto per vivere come fratelli “fino alla fine” e mantenere il legame fraterno, in particolare con i frati nelle case di riposo. Fr. Massimo, però, ha invitato i fratelli a un punto di attenzione: “Negli anni a venire vi troverete di fronte ancora di più a questa sfida dell’invecchiamento. Ciò non deve gravare solo sulle spalle dei più giovani, è quindi necessario continuare a studiare un’equa distribuzione degli oneri e delle responsabilità per le strutture dei fratelli maggiori”.

A Nantes, il Ministro ha incontrato la Commissione Interculturalità e Internazionalità. Fr. Miki Kasongo, Definitore e coordinatore della Commissione, ne ha ricordato la missione: accogliere, accompagnare e ascoltare i fratelli provenienti da altre Province da un lato e dall’altro preparare e sostenere le Fraternità accoglienti in vista di una migliore convivenza interculturale. Fr. Massimo, approvando con favore questo lavoro della Commissione, ha sottolineato che la Provincia di Francia e Belgio è tra le rare Province dell’Ordine a svolgere un lavoro approfondito su questa realtà. E ha chiesto alla Commissione di fornirgli tutte le relazioni che serviranno da ispirazione per l’Ordine.

Infine, è nella “città focese”, a Marsiglia, che la visita si è conclusa alla presenza dei fratelli di Avignone e appunto di Marsiglia. Un passaggio che ha ribadito l’attenzione dell’Ordine e ancor più dell’intera Famiglia francescana per questo bacino del Mediterraneo, luogo di tante tragedie umane ma anche crogiuolo di convivenza in un’alterità senza eguali e certamente profetico.

Poiché il Ministro non ha potuto recarsi in tutte le comunità della Provincia Francia-Belgio, un incontro Zoom ha permesso a tutti i fratelli di salutarlo e interrogarlo su questo o quell’argomento. Ha concluso:  “Vi chiedo anche, pur comprendendo la vostra fatica, di rimanere aperti alle prospettive dell’Ordine e della Conferenza (COTAF) per ampliare i confini mentali, spirituali e geografici della vostra vita francescana. Siamo una grande famiglia e puoi trovare ispirazione anche altrove”.

Emilie Rey, Responsabile delle comunicazioni della Provincia del Beato Giovanni Duns Scoto

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Visite alle Entità Ministro Generale
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Fr. Massimo Fusarelli Fr. Albert Schmucki
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