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125 anni di presenza francescana in Mozambico

Ministro Generale: San Francesco vuole che siamo semplici e itineranti

14 Agosto 2023

“Vi saluto ed esprimo tutta la mia gioia per essere qui con voi a condividere l’anniversario dei 125 anni della presenza francescana in questa terra, la più antica presenza francescana per il nostro Ordine nell’Africa Subsahariana che ebbe il suo inizio precisamente qui a Beira.”  Così Fr. Massimo Fusarelli, Ministro Generale, ha iniziato l’omelia nella Messa di conclusione della sua visita alla Custodia del Mozambico

Commentando le letture della Festa di Santa Chiara, il Ministro ha paragonato la chiesa, la fraternità alla vite scelta e coltivata dal Signore: “Oggi questa parola è molto importante per noi frati qui in Mozambico, ricordiamo i 125 anni in cui i primi sei frati sono arrivati in questa terra accogliente. I frutti che oggi stiamo vedendo, includono i quattro fratelli, che oggi emettono la loro professione solenne nelle mie mani, sono il segno della fedeltà del Signore e la testimonianza di tanti fratelli e sorelle”. 

Fr. Massimo ha concluso la sua omelia ricordando come “San Francesco invita i frati a ricominciare sempre ripartendo dalla missione, spogliandoci  delle nostre comodità che rallentano il nostro cammino. Vi invito a tornare in mezzo al popolo, non solo nelle parrocchie, nelle case, dove vivono le persone, anzitutto le più lontane. San Francesco vuole che siamo semplice e itineranti”. 

Durante la celebrazione eucaristica due frati sono stati inviati per una nuova presenza presso la Missioni di San Giuseppe a Mitucue, nella diocesi di Lichinga, i due frati sono: Fr. Orlando Antonio e Fr. Anselmo Elivio Manjor.

Al termine della Celebrazione l’arcivescovo di Beira, Mons. Claudio Dalla Zuanna, ha salutato il Ministro e i frati presenti ringraziandoli per la loro presenza in Mozambico. Rivolgendosi ai frati che hanno emesso i voti Mons. Claudio ha ricordato che “loro sono il frutto dell’incontro tra il vangelo annunciato dai missionari e la terra mozambicana”.

Oltre ai frati e all’arcivescovo, hanno partecipato alla celebrazione l’intera Famiglia Francescana, le autorità civili della città di Beira e della provincia di Sofala. 

Dopo la visita alla Custodia del Mozambico, prima del suo rientro a Roma, l’Ufficio Comunicazioni dell’Ordine ha dialogato con Fr. Massimo sulla visita:  

Puoi raccontarci quello che hai trovato visitando i frati e la famiglia francescana presente in Mozambico, i frati, le clarisse e la famiglia francescana? La presenza in questi 125 anni? Che presenza francescana hai trovato.

Ho trovato una presenza francescana ben radicata e organizzata, è infatti la più antica tra quelle OFM nell’Africa sub sahariana. Le stesse strutture delle missioni e delle presenze parlano di ciò. I frati sono in crescita e hanno un buon contatto con il contesto sociale e culturale. 

Le clarisse sono relativamente recenti nei loro due Monasteri e stanno crescendo, entrando sempre più nella cultura e nella mentalità mozambicana. L’OFS mi ha veramente impressionato per i numeri e soprattutto per la forza di organizzazione, di presenza e di senso di appartenenza alla famiglia francescana. 

La nostra presenza è di tipo pastorale parrocchiale ed educativo, devo dire in modo piuttosto tradizionale. È riconosciuta e questo le dà una certa forza. Tutto questo è positivo, ma può anche appesantire un po’ la nostra presenza con strutture mentali e materiali che possono non riuscire più a intercettare i cambiamenti in atto, specie i giovani. 

Quali sono le sfide che la Custodia sta vivendo e dove pensi che lo Spirito Santo stia conducendo la Custodia?

La Custodia vive la sfida della sua crescita e quindi della stabilità istituzionale che deve maturare, soprattutto nella prospettiva di diventare una Provincia. Questo chiede ai frati un maggior senso di appartenenza, di corresponsabilità, di mentalità di comunione e di partecipazione sull’unica vocazione e missione. In modo speciale la Custodia deve qualificare la formazione dei formatori e i frati devono assumere un medesimo tenore di vita per testimoniare la verità e la bellezza della nostra ai giovani.

La società mozambicana cambia velocemente e conosce ancora la povertà diffusa e l’incertezza della pace, specie al nord del paese. Il passato pesa ancora e chiede processi permanenti di riconciliazione e di pace. Anche accompagnare le persone e i gruppi in questo cammino è una sfida notevole. Porti la famiglia francescana una chiamata che ritengo urgente è quella di organizzarsi in una “Unione” per essere presenti insieme nella sicura e nella Corsa che è nel Paese.

Credo che lo Spirito spinga i fratelli in Mozambico a queste mete e a scegliere consapevolmente una maggiore vicinanza ai poveri e presenze ancora più missionarie, come la nuova realtà di Mitucue, nel nord del paese. Questa apertura in occasione dell’anniversario dei 125 anni di presenza riprende il cammino missionario che nel 1898 ha portato qui i primi sei frati missionari. Non bisogna fermarsi, ma andare oltre, più leggeri e libero per la missione.

Che messaggio per la Custodia e la Famiglia Francescana?

Mantenete la guida della fede e della vocazione francescana, restando tra le persone e privilegiando i più poveri ed esclusi. Non dimenticatevi mai dei giovani, vera forza del Mozambico! È importante trasmettere loro la gioia della fede in Gesù, la bellezza della vita e del messaggio di San Francesco. Tutto questo con spirito missionario che aiuta a uscire sempre di nuovo da noi stessi per andare verso gli altri, nel mondo reale dove le persone sono vicine.

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Famiglia francescana OFM nel Mondo Missione ed Evangelizzazione Ministro Generale
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Fr. Massimo Fusarelli
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