Il Giovedì 20 giugno nella cappella della nostra casa a Villa Santa Clara del Atuel, 52 persone tra sorelle e fratelli, giovani e adulti - diverse laiche, laici e circa 35 frati -, a livello di uguaglianza familiare, iniziano il nostro Capitolo della Stuoie provinciale, con una celebrazione di inizio e con il motto "Per mano di Francesco, dove l'amore ci porta".
Nell'assemblea di apertura, Fr. Daniel Fleitas, il nostro ministro provinciale, ha apprezzato questo capitolo come nostro contributo al Capitolo Generale delle Stuoie 2025, che deve essere un momento privilegiato di partecipazione sinodale, di ascolto e di audacia.
Nei mesi precedenti il capitolo si è svolto un lavoro in ogni presenza della provincia di ascolto, diagnosi e partecipazione con i laici, laiche e frati, a cui hanno partecipato più di 300 persone; Tutto ciò su cui si è riflettuto è stato sistematizzato ed ha costituito lo strumento di lavoro per questi giorni.
Durante i giorni del capitolo c'è stato un intenso lavoro organizzato in 6 fraternità con varietà di persone, dove anche i servizi di coordinamento e segreteria sono stati assunti da laiche, laici e frati che hanno dato il meglio di sé per incoraggiare la riflessione, il dialogo e lo scambio a partire dallo strumento di lavoro organizzato in tre nuclei: "Rinnovare la nostra visione", "Camminare seguendo un modello" e "Abbracciare il nostro futuro".
Dopo ogni momento di lavoro in fraternità ci sono stati momenti di assemblea dove si esponeva la sintesi di quanto riflettuto in ogni fraternità per poi dare spazio al dibattito fraterno.
Risuonavano alcuni punti come: l'appello ad una maggiore attenzione alla realtà complessa e vertiginosa che dobbiamo imparare ad ascoltare e leggere alla luce della fede; concordiamo sulla necessità di fare passi nell'"Ecologia integrale" come un aspetto centrale e attuale del nostro carisma francescano, per unire l'ascolto al grido della terra e al grido dei poveri. La necessità di rinnovare le liturgie e modi di celebrare la fede. Si sono susseguite considerazioni sul rischio dell'autoreferenzialità nei progetti e la necessità di creare meccanismi e strategie affinché ci sia fraternità tra laici e frati; la necessità di formazione su temi quali le dipendenze e l'inclusione sociale, una maggiore sistematizzazione dei progetti esistenti e la comunicazione tra aree; anche sulla validità del carisma che supera ogni forma storica istituzionale.
Ogni giorno è sorto e tramontato con spazi di preghiera e celebrazione che hanno nutrito di spiritualità e invitato a crescere con uno sguardo credente alla vita.
L'intenso lavoro è stato caratterizzato da un gioioso, disteso ed entusiasta clima fraterno, non sono mancati gli spazi ludici e di svago, oltre alle ampie mense argentine dove non è mancata la condivisione familiare.
Fr. Fernando Ferrario
