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Cortile di Francesco - Il Vangelo è vita: la Regola di Francesco

Sacro Convento di San Francesco ad Assisi

22 Settembre 2023

Sabato 16 settembre, nel Sacro Convento di San Francesco ad Assisi, si è tenuta una tavola rotonda sul tema "Il Vangelo è vita: la Regola di Francesco", che ha visto la partecipazione dei tre Ministri generali: Fr. Massimo Fusarelli dell'Ordine dei Frati Minori, Fr. Roberto Genuin dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini e Fr. Carlos Alberto Trovarelli dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali. All’incontro, moderato da don Marco Moroni, custode del Sacro Convento, hanno partecipato anche la professoressa Maria Pia Alberzoni, storica ed esperta di francescanesimo, e lo scrittore Davide Rondoni.

La prof. Alberzoni ha iniziato il dibattito mettendo in relazione la vita di San Francesco e la regola: come era possibile che lo stile di vita di Francesco, cioè vivere il Santo Vangelo, potesse diventare una regola? Perché lui aveva l'idea di seguire il Vangelo, ma non di scrivere una Regola. Fr. Massimo ha commentato: "Il Vangelo non è un codice chiuso, ma un codice aperto; Francesco ha un senso vivo, un senso forte della presenza viva di Gesù Cristo", e ha continuato: "Il tempo di Francesco è stato un tempo di ritorno al Vangelo, ma l'originalità dello stile di vita di Francesco è che lui accetta la forma del Santo Vangelo soprattutto come un'esperienza unica, un'esperienza che si basa sull'esperienza cristiana, la scoperta attraverso l'incontro con i lebbrosi del nuovo volto di Cristo, cioè un'esperienza di misericordia". Ha poi concluso il suo intervento commentando: "Coniugare Vangelo e vita implica che, come la regola illumina la vita, così anche la vita illumina la regola; per questo i frati si riuniscono una volta l'anno, aggiornano il vissuto della regola e ascoltano la voce della chiesa, lasciandosi accompagnare dal Pontefice. La regola è un corpo vivo che cresce perché la vita contribuisce alla regola e la regola chiama a rilanciare la vita".

Il secondo tema verteva su come la vita francescana ha unito contemplazione e apostolato, a cui Fr. Massimo ha risposto: "I frati aiutavano la gente in città in semplici lavori quotidiani, in cucina o nei campi a lavorare la terra senza chiedere ricompensa; servivano anche nel lebbrosario e questa era una novità per il loro tempo. Francesco ci ha insegnato che la cosa importante nell'apostolato è la testimonianza di vita". Qui ha colto l'occasione per raccontare un'esperienza vissuta nel 2010 lavorando con gli anziani, vivendo in periferia con altri due frati in un appartamento: “Per noi all’epoca fu un passaggio importante per vivere insieme la fraternità. Fu una grazia l’esperienza di lavorare e vivere insieme alla gente. Oggi ci stiamo interrogando di nuovo: possiamo guardare anche noi al lavoro come una grazia? Dobbiamo farlo con la vita…”.

L’ultimo tema ha riguardato il Capitolo XI della regola che recita: “Raccomando ai fratelli di non avere rapporti sospetti con le donne”, al quale il Ministro generale dell’OFM ha risposto: “Solo l’amore si può opporre alla morte, l’amore non è possesso”, per poi continuare riferendo che ci sono delle lacune nei primi anni della fraternità di Francesco. Negli scritti si trova la raccomandazione: “I frati non mangino nello stesso piatto con le donne”, perciò possiamo ipotizzare che agli inizi i frati vivessero con le donne, ma Francesco presenta la tenerezza e chiede ai frati di essere come una madre. Fr. Massimo ha concluso il suo intervento dicendo: “È un tema attuale nel Sinodo: uomini e donne devono imparare a vivere insieme”.

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Centenario Francescano Ministro Generale
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Fr. Massimo Fusarelli
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