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Curia Generale: la Procura generale

26 Giugno 2023

Alla Procura generale dell’Ordine compete «trattare e concludere sollecitamente, a nome del Ministro generale, tutte le pratiche dell'Ordine da svolgersi presso la Santa Sede» (cfr. SSGG Art. 156 §2). 

Attualmente vi operano il Procuratore generale, Fr. Claudio Durighetto, della Provincia Serafica di San Francesco d’Assisi in Italia, e il Vice Procuratore generale e Segretario della Procura, Fr. Chryzostom Fryc, della Provincia di San Francesco d’Assisi in Polonia. 

La Procura tratta le questioni da sottoporre prima al Definitorio generale e poi ai Dicasteri della Curia Romana. Naturalmente, in primis si tratta più frequentemente con il Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica: per rescritti e dispense, per nulla osta per alienazioni e per riconoscimenti giuridici, per questioni disciplinari. 
Le pratiche più comuni sono: la richiesta dell’indulto di lasciare l’Ordine e dell’indulto di secolarizzazione in vista dell’incardinazione in una Diocesi; vi sono poi le richieste di esclaustrazione e i procedimenti per la dimissione dall’Ordine (benché queste ultime due tipologie non prevedano più l’accesso alla Santa Sede, vengono lo stesso trattate dalla Procura).

Presso il Dicastero per il Clero sono numerose le pratiche per richiedere la dispensa dagli obblighi derivanti dalla sacra ordinazione, compreso il celibato, e nello stesso tempo dai voti. Al Dicastero per la Dottrina della Fede viene presentata la documentazione relativa alle accuse di delicta graviora, compresi gli abusi sui minori, che poi dà le indicazioni su come procedere; col medesimo Dicastero si trattano anche eventuali questioni dottrinali, di fede o di morale, che emergono da pubblicazioni curate da frati. 
Al Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti si richiedono l’approvazione di Messe votive, Messe proprie, di Calendari liturgici particolari. Alla Penitenzieria Apostolica si presentano le richieste di indulgenze e i nominativi per le nomine dei Penitenzieri ordinari per la Basilica di San Giovanni in Laterano e dei Penitenzieri straordinari in San Giovanni in Laterano e per la Basilica di San Pietro. Più raramente capita di trattare con la Segreteria di Stato, con il Dicastero per le Chiese Orientali (ad es. per poter accogliere un candidato di una Chiesa Orientale o per la facoltà del bi-ritualismo), con il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. 

La Procura in genere studia il materiale proveniente dalle entità dell’Ordine, verifica la correttezza delle procedure e la completezza della documentazione, quindi lo rimette, con le proprie osservazioni, al Ministro generale per il passaggio in Definitorio; dopodiché lo presenta – in genere munito del votum del Ministro generale – al Dicastero competente. 

Sono esclusi dalla competenza della Procura i processi per le Cause dei Santi, le questioni che riguardano direttamente i Centri di Studi e quelle che riguardano le Sorelle del Secondo Ordine. 

La Procura svolge anche una funzione di “consulenza” per il Definitorio generale e anche per i Ministri, Custodi e Segretari provinciali e custodiali, per tutto ciò che riguarda l’ambito giuridico: (Codice di Diritto Canonico, Costituzioni generali, Statuti generali, etc.) e le varie procedure. Inoltre offre i propri contributi in occasione dei Corsi di formazione per i nuovi Ministri e Custodi e per i Visitatori generali, sempre affrontando tematiche canoniche e disciplinari, e quelle relative ai procedimenti in caso di abusi su minori. Alla Procura fanno capo anche la Commissione Giuridica e la Commissione per i Ricorsi al Ministro generale. 

Opera a più stretto contatto con la Segreteria generale, la Segreteria particolare del Ministro generale, l’Ufficio Protocollo e la Commissione per la Tutela dei Minori. 

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