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Il Ministro Generale: “San Francesco ci rivolge l’invito a scegliere la pace”

04 Ottobre 2022

In occasione della Solennità del Nostro Padre San Francesco, alle ore 7.00 di questa mattina, il Ministro Generale, Fr. Massimo Fusarelli, ha presieduto la Santa Messa all’altare maggiore della Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi.

Pubblichiamo di seguito l’Omelia che il Ministro ha pronunciato nel corso della Celebrazione Eucaristica:

Omelia del Ministro:

Abbiamo ascoltato il grido di giubilo di Gesù, che loda il Padre perché ai piccoli rivela qual è il suo piano d’amore. Questo inno è incastonato in un contesto di crisi, a tratti drammatica. Gesù, infatti, ha sofferto il rifiuto dai capi del popolo e l’incomprensione dei suoi stessi discepoli: il suo ministero è messo radicalmente alla prova. La lode e la gioia esplodono nella crisi e nel rifiuto. Non è forse questa la logica delle Beatitudini? La beatitudine fiorisce nelle situazioni umanamente più difficili.

È in questa logica “rovesciata” delle Beatitudini che risuona un’altra parola di Gesù, che chiede a chi è stanco e oppresso di mettersi in movimento verso di lui. Non rimanere paralizzati nella fatica, ma viverla come l’opportunità di un passo nuovo. Del resto, anche Gesù nella prova del suo ministero non si ferma ma loda il Padre e chiama i discepoli a seguirlo.

Il giogo è quello dell’alleanza, che il Signore offre come un cammino di libertà al suo popolo, tale da portare ristoro, pace, vita nuova.

Il grido di giubilo di Gesù che leggiamo in questa liturgia ci rimanda al racconto della perfetta letizia, che Francesco ha dettato tra le Stimmate e la sua morte, dopo aver vissuto un tempo di prova nella sua stessa fraternità e con se stesso circa la sua vocazione evangelica.

Nella forma di una narrazione che Francesco detta frate Leone, l’amico di Cristo annuncia che il vanto non sta nei successi mondani, nella grandezza dell’Ordine, nel successo della missione. Il vanto, cioè l’abbraccio di Cristo al mondo e nostro a lui sulla croce, sta nell’essere rifiutato, messo alla porta, non riconosciuto.

Il vanto sta nel vivere secondo il Vangelo per seguire le orme di Gesù. Non in un modo qualsiasi o lamentandosi, ma nella pazienza e senza turbamento. È la vita secondo le Beatitudini!

Questa parola del Vangelo che vediamo realizzata nella vita mite e umile di san Francesco ci parla con forza in questo momento drammatico della storia, nel quale la pace è minacciata molto seriamente. Avvertiamo con grave preoccupazione quanto sta accadendo e quello che potrebbe succedere dinanzi a eventuali attacchi nucleari. Sentiamo forte la minaccia alla nostra vita e insieme la nostra debolezza e impotenza dinanzi a una forza che sentiamo così violenta.

Questa esperienza dolorosa ricorda a tutti noi la realtà della morte, come san Francesco ha scritto nella sua lettera ai reggenti dei popoli: il miglior antidoto alla violenza cieca della guerra è proprio la memoria del nostro limite e della morte, per non credersi onnipotenti e cedere a questo istinto. Mentre molti perdono la vita a causa dei conflitti, ricordiamoci del dono e della vita nella logica della Pasqua di Cristo e non cediamo alla paura e al ritiro nel nostro privato. San Francesco ha chiamato la morte, a tutti odiosa, sorella e per questo ci apre la strada per vivere in modo diverso la realtà della fine.

È in questo spirito che san Francesco ci rivolge l’invito a scegliere la pace attraverso gesti e parole concrete per non cedere alla cultura della violenza e alla rassegnazione.

Affidiamo all’intercessione di Francesco, araldo di pace, quanti soffrono per la guerra, soprattutto oggi in Ucraina, chi aggredisce ed è divorato dall’odio e dalla paura.

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Lettere e omelie
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