L’Ordine dei Frati Minori, fondato da san Francesco d’Assisi, è una Fraternità. I Frati, portando a compimento la loro consacrazione battesimale e rispondendo alla divina chiamata, si abbandonano totalmente a Dio sommamente amato, con la professione di obbedienza, povertà e castità, da vivere secondo lo spirito di san Francesco
I Frati Minori, inseriti nel popolo di Dio, attenti ai nuovi segni dei tempi e rispondendo alle condizioni del mondo che si evolve, siano sempre fedeli al sentire della Chiesa, ne condividano le iniziative e le proposte, e le sostengano secondo le proprie possibilità.
L’intera nostra Fraternità è missionaria e partecipa della missione della Chiesa, secondo l’esempio di san Francesco e la sua volontà espressa nella Regola. Pertanto ogni frate, consapevole della propria responsabilità, si assuma la sua parte nell’opera missionaria
Oltre 800 anni fa, un giovane di Assisi, di nome Francesco, ascoltò un sermone su come i discepoli di Gesù furono inviati “senza argento o oro”. Questo passo del Vangelo secondo Matteo fece una tale impressione su Francesco che decise di dedicarsi totalmente a vivere poveramente come gli apostoli. Si vestì con un indumento umile, andò a piedi scalzi “senza borsa per il viaggio, né cose personali” e iniziò a predicare la penitenza. Inoltre, il bellissimo Crocifisso che si trovava nella chiesa diroccata di San Damiano gli parlò dicendogli: “Va’ e ripara la mia Chiesa”
A Francesco si aggiunsero presto altri giovani, tra cui una giovane nobildonna, Chiara. Si dedicarono alla cura dei lebbrosi costretti a vivere al di fuori di Assisi e ripararono alcune chiesette in rovina. La loro vita era estremamente austera, ma vivevano con gioia, animati da un profondo spirito di servizio verso i poveri e gli esclusi e con una grande fiducia nella provvidenza divina …
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San Francesco d’Assisi è il fondatore dell’Ordine dei Frati Minori. Fu canonizzato il 16 luglio del 1228.
Nasce ad Assisi, è battezzato Giovanni di Pietro Bernardone, chiamato Francesco da suo padre.
Francesco parte per unirsi all’armata di Walter de Brienne. Ritorna dopo una visione-messaggio a Spoleto. Inizia un periodo graduale di conversione.
Ritornano alla Porziuncola e Francesco scrive una breve Regola per se stesso e i suoi undici compagni. A Roma ricevono l’approvazione del Papa Innocenzo III. Ritornano a Rivotorto e poi alla Porziuncola.
Capitolo generale di tutti i frati alla Porziuncola. La prima missione fuori dall’Italia.
I primi martiri Francescani: i frati uccisi in Marocco. Il Cardinale Ugolino nominato Protettore dell’Ordine e Francesco si dimette da Ministro generale.
La regola e la vita dei frati minori e questa, cioè osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo, vivendo in obbedienza, senza nulla di proprio e in castità. Frate Francesco promette obbedienza e ossequio al signor papa Onorio e ai suoi successori canonicamente eletti e alla Chiesa romana. E gli altri frati siano tenuti a obbedire a frate Francesco e ai suoi successori.
Se alcuni vorranno intraprendere questa vita e verranno dai nostri frati, questi li mandino dai loro ministri provinciali, ai quali soltanto e non ad altri sia concesso di ricevere i frati. I ministri poi diligentemente li esaminino intorno alla fede cattolica e ai sacramenti della Chiesa.
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§1 L’Ordine dei Frati Minori, fondato da san Francesco d’Assisi, è una Fraternità nella quale, mediante la professione religiosa, i frati, seguendo più da vicino Cristo, mossi dallo Spirito Santo, si donano totalmente a Dio amato sopra ogni cosa, vivendo il Vangelo nella Chiesa, secondo la forma osservata e proposta da san Francesco.
§2 Quali seguaci di san Francesco, i frati devono condurre una vita radicalmente evangelica: vivendo in spirito di orazione e devozione ed in comunione fraterna, dando testimonianza di penitenza e di minorità, portando in tutto il mondo l’annuncio del Vangelo, con carità verso tutti gli uomini, predicando, con i fatti, riconciliazione, pace e giustizia, e manifestando sommo rispetto verso il creato.
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San Francesco è conosciuto come l’uomo che più somigliò a Cristo, “il primo dopo l’unico”, come il fratello universale, come un uomo di pace e di riconciliazione, come il poverello, l’amante dei poveri, il cantore della creazione.
È vero. Francesco di Assisi, però, è prima di tutto un mistico, un vero contemplativo, un innamorato di Cristo, povero e crocifisso. Francesco non è solo un uomo che prega, ma, come dice il suo biografo Tommaso da Celano, è un “uomo fatto preghiera”.
La presenza di Dio lo trasfigura, fino a farlo “un altro Cristo”.