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“Alegría, la Gioia offerta da Dio” | Omelia conclusiva del Ministro Generale in occasione della visita in Messico

10 Febbraio 2018
Il 7 Febbraio 2018, nella Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, il Ministro Generale, fr. Michael Anthony Perry, ha tenuto la seguente omelia nel corso della celebrazione conclusiva dell’incontro in Messico. Alegria! Questa parola descrive parte di quanto abbiamo sperimentato durante questi giorni trascorsi come ospiti e fratelli nella Provincia del Santo Evangelio, in Messico, condividendo la vita fraterna, raccontando storie di speranze e di sogni, ma anche di delusioni e di momenti di tristezza. Abbiamo riso, mangiato, cantato e danzato. Abbiamo visitato luoghi in cui passa l’umanità sofferente, dove i credenti e i discepoli di Cristo si offrono ai fratelli e alle sorelle che sono fuggiti dalle loro case e dalle loro regioni, prendendo il treno col fine di trovare un posto dove poter vivere in pace, con dignità e opportunità. Forse ciò che più è stato importante durante questi giorni è la reciproca presa di coscienza che Dio è vivo nel nostro mondo. Dio sta operando in ognuno di noi, nelle nostre fraternità, nelle Fondazioni, nelle Custodie, nelle Provincie, e nell’Ordine in tutto il mondo. Malgrado noi non rispondiamo sempre in modo generoso e gratuito all’invito di Dio, tuttavia Dio viene a cercarci, mandando messaggeri quando necessario, per riportarci all’interno del circolo del Suo grande amore e della Sua misericordia. La gioia di cui si parla nei brani biblici deriva dal cuore di Dio, dalla Trinità di Persone che condividono una perfetta comunione e che cercano di coinvolgerci nella loro “danza”. Tutte le volte in cui gli autori biblici parlano della gioia, indicano quattro tematiche o “opere” distinte, ma interconnesse. In primo luogo, la gioia offerta da Dio all’umanità non può essere fabbricata né clonata dalla tecnologia, per avanzata che sia. È un puro dono di Dio. Secondo, la gioia autentica può essere riconosciuta solo da coloro che hanno cuori aperti per cercarla, percepirla e riceverla. Quando questo accade, quando i cuori e le menti degli esseri umani si aprono all’opera della grazia e dell’amore di Dio, un nuovo spazio si schiude dentro di noi, come è successo nelle vite di Maria, di Elisabetta e di san Juan Diego. In terzo luogo, la gioia promessa e donata da Dio è offerta all’interno di un contesto di amicizia e di fraternità/comunità. Proviene dalla profonda e solida relazione condivisa da Dio Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo nella Trinità, ed è destinata ad essere sperimentata tra gli uomini e con Dio. E quarto, la gioia evangelica è fatta per essere condivisa con gli altri. Contiene in se stessa i semi per una “nuova evangelizzazione”, guidando coloro che ricevono questo dono nell’”uscire verso le periferie del mondo con la gioia del Vangelo” (Documento finale del Capitolo Generale 2015). La gioia autentica ricevuta da Dio necessita di essere condivisa, affinché il suo potere salvifico sia pienamente riversato tra di noi e nel mondo. Fratelli, siamo qui in questo santuario di nostra Signora di Guadalupe. Ma niente di questo sarebbe stato possibile, se Juan Diego (1531) non avesse aperto il suo cuore alla volontà di Dio, che ha parlato attraverso la Vergine Maria promettendo pace e gioia a tutti quanto sarebbero venuti in questo sacro centro di spiritualità. Chi viene qui per pregare riconosce in Maria il perfetto esempio di cosa significhi fidarsi in modo incondizionato e libero di Dio, che ci promette la vita e la vita in abbondanza (Giovanni 10, 10). Maria è onorata per la sua impareggiabile condizione di madre del Signore. Ma è anche onorata come la “prima discepola”, una persona che ha riposto tutta la propria volontà, la propria vita, il proprio essere nelle mani di Dio, permettendo a Dio di operare miracoli nella sua vita. Clicca qui: per il testo integrale dell’omelia in lingua inglese e in lingua spagnola.  
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Lettere e omelie
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