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La pioggia e il dolore della frana di Wayanad in India

Offrendo speranza di fronte alla disperazione

20 Agosto 2024

La frana di Wayanad del 30 luglio 2024, provocata da forti piogge monsoniche e da un nubifragio scoppiato a mezzanotte, ha portato una devastazione inimmaginabile nel Kerala, regione dell’India meridionale. Abbiamo perso oltre 415 vite e più di 200 nostri fratelli e sorelle sono ancora dispersi. Il disastro ha ridotto in macerie case, resort, scuole, luoghi di culto e infrastrutture vitali, lasciando ai sopravvissuti solo i vestiti bagnati e strappati che indossavano mentre fuggivano per salvarsi la vita.

Wayanad, un distretto noto per le sue colline, le valli e le piantagioni di tè, è una delle regioni più sottosviluppate del Kerala. Noi frati, che viviamo nel remoto villaggio di Meppadi, ci siamo trovati profondamente legati a questa tragedia. Il nostro convento, Prakruthi Mithra, che significa “vivere in armonia con la natura”, si trova nelle vicinanze del disastro. Quella fatidica notte, le piogge incessanti hanno trasformato il fiume Chaliyar in un violento torrente. Le frane non hanno causato solo distruzione fisica, ma hanno lasciato anche profonde cicatrici psicologiche. Quello che una volta era un monsone portatore di vita si è trasformato in una terrificante forza di morte.

Guardandoci intorno, abbiamo visto i nostri vicini, che un tempo aspettavano con ansia le piogge monsoniche per avere sollievo dal caldo estivo, trovarsi ora ad affrontare una dura realtà. Le frane, unite alla paura che ne arrivino altre, hanno costretto molti a rifugiarsi in campi temporanei. Il dolore per la perdita dei propri cari è stato insopportabile, soprattutto per coloro che non sono riusciti a recuperare i corpi dei loro familiari per dare loro l’ultimo saluto.

Prima della frana, avevamo già iniziato le attività di soccorso, rispondendo alla devastazione causata dalle piogge incessanti. Abbiamo fornito teloni per coprire i tetti che perdevano e lampadine di emergenza per portare un po’ di luce nelle case buie e bagnate dalla pioggia. Nonostante le immense sfide, abbiamo continuato a offrire non solo soccorso fisico, ma anche sostegno emotivo e spirituale alle persone colpite.

Nei campi abbiamo cercato di portare momenti di gioia agli sfollati, in particolare agli anziani, che hanno trovato un po’ di conforto nelle aule delle scuole in cui erano riparati. Abbiamo anche fornito dei kit alimentari a coloro che tornavano a casa dopo i campi, assicurando loro qualcosa da mangiare nonostante le continue difficoltà. Grazie al sostegno della missione francescana e dei benefattori locali, siamo stati in grado di sostenere i nostri sforzi e di continuare a raggiungere i bisognosi.

Le indicazioni del nostro Ministro generale, Fr. Massimo Fusarelli, ci hanno profondamente commosso, esortandoci a raggiungere gli esclusi e i sofferenti. Ispirati dal messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale dei Poveri, ci siamo impegnati a servire coloro che sono alla periferia, offrendo loro speranza di fronte alla disperazione. Il nostro lavoro a Wayanad è un riflesso dello spirito francescano di stare dalla parte degli ultimi e degli smarriti, riparando cuori, case e famiglie spezzate all’indomani di questa tragedia.

In conclusione, la nostra risposta alla frana di Wayanad è una testimonianza del nostro impegno in solidarietà con i poveri e gli emarginati. I nostri sforzi per portare conforto e speranza a coloro che sono stati colpiti da questo disastro sono radicati nei nostri valori francescani di compassione, servizio e fratellanza, anche di fronte a una tragedia immane. Siamo determinati a continuare a camminare con la nostra gente, offrendo loro il sostegno di cui hanno bisogno per ricostruire le loro vite.

Babu Jose Pampalny, OFM 

Da Prakruthi Mithra. Un petalo di pace per i poveri e i meritevoli. Un’iniziativa francescana OFM. Meppadi Panchayat, Chundel, Wayanad, Kerala.

Leggi il report completo (in inglese).

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